L’arrivo di un figlio è una delle esperienze più potenti e trasformative della vita. E’ un terremoto d’amore, di emozioni, di novità che stravolge tutto: i ritmi, le priorità, la percezione di sé e dell’altro. Da due si passa a tre e senza manuale di istruzioni ci si imbarca in questa avventura, ognuno mettendo in campo quello che ha dentro di sé. In mezzo a pannolini, poppate e notti insonni, è facile che la coppia perda il proprio spazio e si trasformi in una squadra organizzativa più che in due amanti.
Ma non ci si deve rassegnare a perdersi. Ritrovarsi è necessario. Ci si riscopre diversi, ma ancora insieme.

Ma come fare in questa quotidianità turbolenta e caotica a non perdersi?
1. Accettare che la coppia cambi
Non si torna più “come prima”, non ci si deve illudere, ma va bene così. La relazione evolve: non si è più solo compagni e amanti, ma anche genitori. E questo comporta una serie di cambiamenti all’interno di noi che portano inevitabilmente ad un’evoluzione, alle volte faticosa, di chi eravamo prima. È come quando da bambini si diventa adolescenti. Si perde forse un po’ di spensieratezza, ci si sente diversi, si fanno riflessioni che prima non erano pensabili e tutto muta. Abbiamo nuove consapevolezze e non si può tornare a “prima”, si può solo trovare la strada per continuare a procedere avanti.
Consiglio pratico: parlarne apertamente, delle nostalgie, dei rimpianti, ma con un occhio curioso verso la nuova identità di coppia-genitori che si può costruire insieme. Come siamo cambiati? Che cosa ci piacerebbe fare?
2. Coltivare micro-momenti di connessione
Ciò che vi sembra sia sparito ora è il tempo. Tempo per stare insieme e basta, senza occuparsi di altri. Ciò che è importante comprendere ora è che non sarà sempre così. Anche questo cambierà. Il bambino non sarà piccolo per sempre.
E non serve tanto tempo, serve sfruttare bene il poco che si ha. Non sono necessari grandi gesti romantici. Bastano piccoli rituali quotidiani: un caffè insieme mentre il bimbo dorme, un messaggio affettuoso durante il giorno, un abbraccio vero prima di dormire
Consiglio pratico: scegliete un “momento sacro” di 10 minuti al giorno solo per voi due, senza telefoni né distrazioni. Dieci minuti per guardarvi negli occhi e sapere che siete ancora “voi”.
3. Dividere il carico (anche quello mentale)
Una delle maggiori fonti di tensione dopo la nascita di un figlio è la distribuzione dei compiti.
Non solo chi cambia i pannolini o prepara la cena, ma chi PENSA a tutto: visite, orari, vestiti, scadenze.
Questo “carico mentale” pesa spesso in modo diseguale e genera incomprensioni e risentimento.
Per Ritrovarsi è necessario imparare a condividere il peso della quotidianità, per sentirsi squadra davvero.
Consiglio pratico: fate ogni tanto un “check” di coppia: come stai, davvero? C’è qualcosa che ti pesa tanto? Cosa posso fare per alleggerirti?
4. Ricordarsi dell’intimità (con dolcezza e pazienza)
Dopo il parto, la sessualità, come tutto il resto, cambia.
Non solo per motivi fisici, ma anche perché il corpo e la mente hanno bisogno di tempo per trovare un nuovo equilibrio.
Non vivetelo come un fallimento: è un passaggio naturale e delicato. Possono esserci molte paure nascoste da parte di entrambi e lasciarsi del tempo per esprimerle ed elaborarle è fondamentale per poter trovare una nuova modalità di relazione.
L’intimità si ricostruisce lentamente, con rispetto e curiosità, senza pretese né fretta.
E quando torna, spesso è più profonda di prima.
Consiglio pratico: ricominciare dal contatto e dalla complicità, non dalla prestazione. Una carezza, un abbraccio sentito, uno sguardo complice, possono soddisfare molto di più di un rapporto veloce e fatto per dovere.
5. Cercare (e accettare) aiuto
Non si deve fare tutto da soli.
Accettare l’aiuto di un nonno, di un’amica o di una babysitter non è debolezza: è lucidità.
Permettersi di delegare qualche ora significa regalarsi spazio per dormire, per essere di nuovo due, oltre che genitori, per ascoltare se stessi e per permettere anche al bambino di comprendere che non è in pericolo di vita senza mamma e papà, che può avere molte relazioni significative e che la sua serenità non dipende solo dalla presenza dei genitori.
Una coppia che si prende cura del proprio legame dopo la nascita di un figlio non è egoista: è lungimirante.
In fondo, il “noi” resta il cuore della famiglia.
A volte basta ricordare che prima di essere madre e padre, siete stati due persone che si sono scelte.
E quel legame, se nutrito con attenzione e gentilezza, non solo sopravvive , ma cresce.
Ritrovarsi dopo un figlio non è un lusso, è un atto d’amore doveroso verso tutta la famiglia e sarà l’esempio migliore che un figlio possa avere.