Quando i figli sono già cresciuti e ci si sente “oltre” la fase della maternità, la vita sorprende con un nuovo arrivo.
All’orizzonte appaiono la paura, lo smarrimento, lo stupore, l’inadeguatezza, ma anche la meraviglia e la rinascita.
Il momento in cui ti accorgi di aspettare un bambino quando ormai non la pensavi nemmeno più come opzione possibile, ti senti sopraffatta da un turbinio di emozioni e pensieri.
Ti domandi: “Ce la farò di nuovo?”, “Cosa diranno gli altri?”, “Come cambierà la mia vita?” “Cosa diranno i miei figli? La mia famiglia?”, “Come la vivrà mio marito/compagno?”
Il senso di spaesamento dovuto ad una notizia così importante, capace di cambiarti una vita intera, è umano. La paura di non essere all’altezza, la resistenza davanti ad una prova così importante sono emozioni più che naturali e fanno parte del ciclo della consapevolezza.
Una Madre che scopre di aspettare un altro bambino, può sentirsi divisa tra il ruolo già consolidato con figli grandi e l’idea di ricominciare da capo. Potrebbero emergere anche sensi di colpa (verso i figli già grandi, verso sé stessa e verso la creatura che porta in grembo).
Il Padre/partner può essere stupito, avere timore per l’età, preoccupazioni pratiche ed economiche.
In tutto questo, c’è un terzo elemento, la Coppia, la quale può essere messa alla prova dal nuovo arrivo, ma anche ritrovare nuova vitalità.

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Anche per i figli più grandi non mancano le emozioni contrastanti: sorpresa, gioia, gelosia, senso di destabilizzazione, paura per la mamma o per la coppia genitoriale.
Nasceranno in loro, spontanee, anche delle riflessioni sul “nuovo ruolo”: diventare fratelli/sorelle maggiori da adolescenti può essere strano, ma anche arricchente.
Come includerli nel percorso?
Ascoltare le loro emozioni, accettare anche eventuali resistenze, rispondere ai loro dubbi/domande, renderli partecipi delle fasi della gravidanza, della comunicazione della notizia a parenti e amici può essere un buon modo affinché loro inizino a comprendere come rivestire il nuovo assetto famigliare.
L’iniziale spaesamento può trasformarsi in un’opportunità di crescita di tutta la famiglia.
Un figlio inatteso può riportare freschezza, un nuovo sguardo sulla vita, la possibilità di vivere questa maternità con maggiore consapevolezza ed esperienza rispetto al passato.

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Diventare di nuovo madre a quarant’anni significa affrontare un viaggio diverso da quello che avevi immaginato. Porta con sé una scia di domande che ti attraversano la mente: avrò la forza fisica per reggere notti insonni, corse infinite e richieste continue? Il mio corpo, che ormai pensavo avesse superato certe prove, sarà in grado di affrontare ancora una gravidanza, un parto, l’allattamento? E la mia mente, con i suoi equilibri conquistati a fatica, riuscirà a reggere la sfida di un nuovo inizio?

La paura di non farcela diventa una compagna di viaggio silenziosa: ti ricorda che non hai più vent’anni, che le energie non sono inesauribili. Ma allo stesso tempo, accanto a quella paura, cresce un sentimento altrettanto forte: la gratitudine. Perché in fondo sai che ciò che ti è stato dato è un dono immenso, inatteso, capace di riaccendere parti di te che credevi sopite. È un privilegio che ti costringe a rallentare, a rimettere in discussione le certezze, a guardare la vita da un’angolatura nuova.
In questa contraddizione — tra la stanchezza e la gioia, tra i timori e la meraviglia — prende forma un’esperienza che non somiglia a nessun’altra: la maternità adulta, fragile e potente allo stesso tempo, che insegna che non c’è un’età giusta per accogliere l’amore quando arriva.


Non sempre questo processo avviene in modo spontaneo. Non sempre le riflessioni che arrivano, ti fanno giungere a queste conclusioni immediatamente.
Se ti senti sopraffatto dalla notizia e non sai come comportarti, ricordati di non giudicare la tua paura e la tua incertezza, ma di viverle come parte del processo; cerca supporto da famigliari, amici, partner o professionisti. Chiunque tu ritenga adatto ad accogliere il tuo vissuto e da cui tu possa sentirti supportato.
Una parte fondamentale del processo, una volta scelto di accogliere la nuova vita, sarà riorganizzare le priorità: adattare tempi e spazi senza sentirsi in colpa. Può essere che la gravidanza porti con sé dei rischi, che tu debba stare a riposo, che tu non possa fare tutto come prima. Questo periodo può essere faticoso per tutta la famiglia, ma ricordati che stai generando una nuova vita e che questo ha la priorità sulle pulizie di casa, sul lavoro e su tutto ciò che ora non puoi fare.
Questo piccolo esserino vi sta già insegnando grandi cose.
Una maternità non programmata, soprattutto dopo anni, è una sfida intensa ma anche una possibilità di reinventarsi.
Un figlio non arriva “troppo tardi”, ma nel “tempo giusto”  per essere  accolto. Porta con sé una nuova prospettiva, un nuovo paradigma, una versione di te che non ti aspettavi (chissà che meraviglia sarai!) e se la vita ha deciso di donarlo proprio a te, avrà avuto un buon motivo per farlo!

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Lettera dal futuro
 
Cari mamma, papà e fratelli/sorelle,
 
So che il mio arrivo vi ha sorpreso e forse un po’ spaventato. Ma io sono qui proprio per ricordarvi che la vita non smette mai di meravigliare, che non esiste un “troppo tardi” quando si tratta di amore.
Con me scoprirete che i sogni possono cambiare forma, che gli equilibri si possono ricreare, e che i legami si allargano senza spezzarsi.
Ho scelto voi perché so che con voi imparerò l’amore in tutte le sue forme: quello maturo e consapevole di chi ha già percorso tanta strada, e quello fresco e leggero di chi sa ancora stupirsi. Ho scelto voi perché nei vostri occhi troverò saggezza, protezione e la gioia semplice di ridere insieme.
Io vi porterò in più un sorriso, un motivo nuovo per stringervi, un tempo diverso per guardarvi negli occhi. Ho scelto voi perché siete la mia casa, il mio porto sicuro, la mia avventura più bella.
 
Con tutto il mio piccolo grande cuore,
il vostro bambino, la vostra bambina